Panorama di Matera
Europa,  Italia

Matera in un weekend

Ho visto Matera. Ed ha evocato in me suoni atavici, cupi e profondi, quasi primordiali.  

Lo so, starete pensando che sono pazza. Ma non è facile descrivere l’emozione dinnanzi al fascino di Matera, città magnetica, controversa e romantica, che con le sue grotte, le chiese rupestri e gli edifici barocchi evoca luoghi e tempi lontani.

Volete conoscere come trascorrere due giorni in questo luogo unico al mondo? Allora siete nel posto giusto!

Storia

L’origine di Matera non è ben chiara, sebbene le grotte rupestri nell’area circostante alla città indicano la presenza umana fin dall’epoca preistorica. Il Sasso Barisano e il Sasso Caveoso, ovvero i rioni della città, furono scavati per realizzare grotte artificiali in cui conservare le derrate alimentari, rendendo la città fiorente. Matera, capoluogo della Basilicata dal 1663, si arricchì di chiese ed edifici barocchi, ma con l’avvento della rivoluzione industriale e la nomina di Potenza come nuovo capoluogo della Basilicata, conobbe il declino che la portò a perdere il titolo di capoluogo. Quando la Chiesa cedette ai privati le campagne circostanti, i contadini furono costretti a riversarsi nelle sovraffollate e insalubri grotte, conducendo una vita in condizioni igienico-sanitarie estremamente precarie. Matera balzò all’attenzione del grande pubblico nel secondo dopoguerra, quando fu eletta luogo simbolo del piano Marshall in quanto ‘vergogna di Italia’. Nel 1952 le grotte furono sfollate e alcuni palazzi barocchi abbattuti a favore di moderne costruzioni, generando però l’orgoglio da parte della popolazione che si batté affinché venisse riconosciuta la valenza culturale e urbanistica della città. Nel 1993 divenne il primo sito UNESCO del Sud Italia e lentamente fu avviata un’operazione di rivalutazione e ripopolamento dei sassi che oggi attirano turisti da tutto il mondo.

Giorno 1

Il nostro viaggio a Materia inizia nelle vicinanze di via San Francesco, nel centro della città nuova, dove abbiamo incontrato la guida turistica che ci avrebbe aiutato ad immergerci nella città. Affidarsi ad una guida del luogo è, a nostro modo di vedere, il modo migliore per gustare la bellezza di Matera. Noi ci siamo affidati ad un’agenzia locale, Martulli Viaggi, la cui guida con occhi brillanti di entusiasmo e voce carica di orgoglio ci ha catturati con la storia, i racconti e le tradizioni di Matera.

Il tour della durata di circa 2 ore è cominciato dalla Chiesa di San Francesco d’Assisi che, con la facciata tardobarocca di ispirazione leccese, ci ha dato un primo assaggio della Matera barocca.

Proseguendo per le belle vie della Civita, il più antico nucleo abitativo, centro della vita amministrativa, economica e religiosa, abbiamo raggiunto la Piazza del Sedile. La piazza, dominata dall’omonimo palazzo, è caratterizzata dalle due torri campanarie e dalle statue delle virtù cardinali. Se siete fortunati, potrete sentire il suono di strumenti musicali: il palazzo, infatti, è sede del Conservatorio di Bari “Niccolò Piccini”.

Prima di tuffarci nelle viscere della città, abbiamo continuato la nostra salita, così da raggiungere la Cattedrale. L’imponente edificio della Cattedrale che sovrasta la città con il suo campanile di 54m, è abbellito con un’austera facciata romanica forata da un pregevole rosone centrale. Quello che più colpisce, però, è la vista sui Sassi, cuore pulsante della città.

Cattedrale di Matera

Immergiamoci adesso nel ventre di Matera, percorriamo i suggestivi vicoli e le scale del Sasso Barisano e raggiungiamo Via dei Fiorentini, dove un tempo venivano venduti tessuti toscani. Attraversando le viuzze bianche di pietra calcarea è impossibile non rimanere ammaliati dal sapore antico degli edifici. Ci si sente quasi avvolti dalle mura di calcarenite delle case che delimitano stradine labirintiche.

Tra le cose più emozionanti del nostro viaggio a Matera c’è la visita alla Chiesa Rupestre di Sant’Antonio Abate. La chiesa in sé non è tra le più sorprendenti espressioni dell’arte rupestre materana. Al suo interno, però, abbiamo avuto la fortuna di conoscere e ascoltare il sig. Eustachio che ci ha fatto commuovere intonando un canto popolare accompagnato dalla Cupa cupa, tamburo a frizione tradizionale che emette un suono nasale dalla tonalità bassa. I suoi racconti di una Matera lontana, in cui la cupa cupa veniva suonata dai contadini in casa dei loro signori affinché gli offrissero da mangiare, restituiscono un ritratto vivido e folkloristico della città.

Il racconto delle tradizioni materane e del modo di vivere nei Sassi non può prescindere, però, dalla visita di una delle tante case grotta del centro storico. Noi abbiamo visitato la Casa Grotta di vico Solitario, dove sono stati ricostruiti gli arredi del ‘900 per restituire nel modo più fedele possibile la vita in quegli ambienti, in cui intere famiglie vivano condividendo gli spazi con i propri animali.

La guida ci ha condotti attraverso Via Madonna delle Virtù da dove è stato possibile ammirare il canyon che circonda la città, per poi raggiungere Porta Pistoia (“Pert P’stèl”) in cui recenti scavi hanno fatto emergere i resti di alcuni magazzini e di un edificio sacro. Proseguendo su Via Madonna delle Virtù si raggiunge, infine, la Chiesa di San Pietro Caveoso, unica chiesa dei Sassi non scavata nella pietra, con la facciata barocca seicentesca.

Il tour guidato è quasi giunto al termine, non prima però di raggiungere la Piazzetta Pascoli, uno dei luoghi classici da cui poter scattare una meravigliosa foto sulla città.

Dopo esserci fiondati a capofitto nel cuore della città siamo stati presi da un certo languorino. Se come noi volete fare un pranzo veloce senza rinunciare ad assaggiare qualche buon prodotto tipico, andate da Uacciardidd, in via Ascanio Persio, per assaggiare dei gustosi panini con salumi e caciocavallo podolico fuso, una fragrante focaccia e magari portare a casa un po’ di peperoni cruschi.

Una volta rifocillati, ritornate sui vostri passi e andate alla scoperta della Chiesa di Santa Maria de Idris. La Chiesa di Santa Maria de Idris è uno dei luoghi più spettacolari della città, perché combina una vista a 360° sulla Gravina, la Cattedrale, la Civita e il Sasso Caveoso, con un’ardita architettura che richiama scenari esotici. La chiesa, scavata nel Monte Errone, racchiude al suo interno la chiesetta di San Giovanni in Monterrone ricca di affreschi del XII secolo e una Madonna con Bambino.

Passeggiata tra i Sassi di Matera

Prima del tramonto regalatevi un’altra vista sulla città, forse la vista più iconica oltre che la più ampia, quella dal Belvedere di Murgia Timone. L’altura di fronte alla città è raggiungibile a piedi attraverso il sentiero del ponte tibetano oppure con l’auto per mezzo della strada statale 7. Quando abbiamo visitato Matera il ponte tibetano era interdetto per rischio caduta massi, ma noi in ogni caso vi consigliamo di raggiungere il Belvedere di Murgia Timone in auto così da potervi trattenere senza nessun rischio e farvi catturare dalle luci della città che si accendono ad una ad una al tramonto.

A questo punto Matera vi avrà già regalato numerose emozioni, ma manca ancora all’appello una classica abbuffata di cibo tipico e genuino. Andate dall’Osteria Pico e assaggiate il loro abbondante antipasto ricolmo di prelibatezze lucane in cui non possono mancare i famosi peperoni cruschi. Vi consigliamo di completare l’antipasto prima di ordinare il primo o il secondo, altrimenti rischiate di arrivare sazi e non assaporare i buonissimi piatti dell’osteria.

Matera ti dà la possibilità di vivere un’esperienza a 360° grazie anche ai numerosi hotel e B&B sorti nel corso degli anni in cui è possibile dormire all’interno di un sasso. Noi abbiamo scelto 5 Elementi Luxury room, che offre ampie stanze scavate nella roccia e una buona colazione al mattino.

Belvedere di Murgia Timone

Giorno 2

Matera è una città affascinante che cambia la sua espressione durante il giorno pur mantenendo dei tratti autentici e riconoscibili: al mattino brilla tanto da accecare gli occhi con le sue strade e case di calcarenite bianca, al tramonto si tinge di rosso e sembra prendere fuoco richiamando paesaggi del medioriente, la sera sfoggia colori morbidi e diventa un presepe di elevata fattura. Un ottimo punto per osservare le mille facce di Matera è la Chiesa di Sant’Agostino, da cui si può godere una bella vista sulla Murgia, il canyon e Matera. Il Convento di Sant’Agostino, oltre che per la vista meriterebbe una visita per la Chiesa di San Giuliano custodita al suo interno. Purtroppo, però, il suo accesso dipende dalla volubilità del parroco che la custodisce.

Belvedere dalla Chiesa di S.Agostino

Recatevi allora in uno dei siti più sorprendenti di Matera, il Complesso Monastico della Madonna delle Virtù e di San Nicola dei Greci. Ciò che colpisce di questo luogo è l’intrecciarsi di grotte che dà vita ad una sequenza di luoghi angusti e raccolti alternati a spazi ampi e austeri. La Chiesa della Madonna della Virtù è un ottimo esempio di ‘architettura in negativo’, dal momento che è stata scavata nella roccia. Poco più in alto la Chiesa di San Nicola dei Greci si fa notare per gli affreschi. Non mancate di dare un’occhiata alle mostre temporanee al suo interno. Noi abbiamo visto un’esposizione su Salvador Dalì con sculture legate alle opere più celebri del pittore surrealista.

Complesso Monastico della Madonna delle Virtù e di San Nicola dei Greci

All’interno di Matera sono presenti due chiese intitolate a San Pietro, quella nel Sasso Caveoso che abbiamo ammirato dall’esterno durante il primo giorno, e la Chiesa di San Pietro Barisano, tra le più grandi chiese rupestri di Matera. Ciò che rende unica questa chiesa, però, sono i locali sotterranei in cui venivano posti i corpi dei defunti per la ‘scolatura’.

Prima di lasciare Matera per dirigervi in una perla della Murgia, concedetevi un delizioso pranzo a La Lopa, in via Buozzi 13. Gustate un pranzo tradizionale nel ristorante scavato nella roccia fino ad una profondità di 18 metri e, se avete tempo, riposatevi un po’ nella loro sala cinema in cui proiettano spezzoni dei tanti film girati nel vecchio capoluogo lucano.

In questo viaggio all’insegna delle tradizioni, della bellezza e della rivalsa, ci siamo lasciati una perla alla fine, la Cripta del Peccato Originale. Per anni in Basilicata si narrava di un’immensa grotta andata persa che spiccava per la bellezza dei suoi affreschi. Nel 1963 a 13 km da Matera venne rinvenuta la Cripta del Peccato Originale, un meraviglioso luogo di culto con 41 mq di affreschi rappresentanti una Genesi con un albero di fico anziché un melo, gli Apostoli, la Vergine Regina e gli Arcangeli circondati motivi floreali. La cripta è raggiungibile attraverso la SS7. Ricordatevi di prenotare e di presentarvi 30m prima dell’inizio della visita.

E alzando gli occhi vidi finalmente apparire, come un muro obliquo, tutta Matera. Di lì sembra quasi una città vera. Le facciate di tutte le grotte, che sembrano case, bianche e allineate, pareva mi guardassero, coi buchi delle porte, come neri occhi. Nelle grotte dei Sassi si cela la capitale dei contadini, il cuore nascosto della loro antica civiltà. Chiunque veda Matera non può non restarne colpito tanto è espressiva e toccante la sua dolente bellezza.

(Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli)

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