Cattedrale di Santa Maria del Fiore
Europa,  Italia

Firenze in tre giorni

Patrimonio dell’Umanità UNESCO, una delle capitali mondiali per l’arte e l’architettura, culla del Rinascimento, città d’origine della lingua italiana, patria di vini e cibi autentici. Sto parlando di Firenze, che con il suo dedalo di stradine medievali costellato di chiese, palazzi, chiostri, musei, torri e gallerie, riesce a catapultare i visitatori nel passato, inebriandoli di bellezza.

Perché, allora, non passare un weekend lungo o uno dei tanti ponti che si succedono durante l’anno conoscendo il magnifico capoluogo toscano? Eccovi la nostra proposta per conoscere i tesori fiorentini in tre giorni, tra must-do e chicche poco conosciute.

Informazioni utili prima di partire

Come raggiungere Firenze:

Treno: numerosi treni regionali e ad alta velocità collegano Firenze con il resto d’Italia. La stazione Santa Maria Novella nel cuore del centro storico è ottima per partire alla scoperta della città.
Aereo: l’aeroporto più vicino è l’Amerigo Vespucci di Firenze-Peretola, da cui è possibile raggiungere la stazione Santa Maria Novella in circa 25-20m per mezzo del Tramvia 2 (prezzo biglietto: € 1,50, frequenza ogni 4-11m) o in macchina, mentre è più distante il Galieo Galiei di Pisa, che dista circa 1h 15m da Firenze. Prendetelo comunque in considerazione dal momento che molto spesso offre tariffe vantaggiose.

Tariffe e biglietti

La maggior parte delle attrazioni di Firenze prevedono biglietti di ingresso. Un ottimo modo per risparmiare è quello di acquistare dei biglietti cumulativi. Durante il nostro viaggio nel capoluogo toscano abbiamo acquistato i seguenti biglietti cumulativi:

  • il Biglietto Cumulativo del Bargello che permette di visitare il Museo del Bargello, le Cappelle Medicee, il Palazzo Davanzati, Orsanmichele, Casa Martelli al prezzo di € 22.00, con un risparmio di circa €10-20. Il biglietto ha validità di 72h e dà diritto ad un solo accesso ad ognuna delle attrazioni incluse.
  • Il Brunelleschi Pass che include il Battistero di San Giovanni, il Campanile di Giotto, la Cupola di Brunelleschi, il Museo dell’Opera del Duomo e l’antica basilica di Santa Reparata al prezzo di €30.00 per gli adulti,  €12.00 per bambini di 7-14 anni con un risparmio di €15-20. Il biglietto ha validità di 72h e dà diritto ad un solo accesso ad ognuna delle attrazioni incluse.

Un pizzico di storia

Prima di accompagnarvi tra le meraviglie di Firenze è necessario comprendere da dove provengano tante bellezze. Firenze nasce come colonia romana nel 59 a.C., ma è nell’XI secolo che si afferma come polo religioso e politico, ospitando aspri scontri tra nobiltà e ceto produttivo, guelfi e ghibellini. Il capoluogo toscano è stato plasmato da una famiglia potente che ha governato per circa quattro secoli (interrotti da due parentesi repubblicane), dando impulso al Rinascimento e portando la città sul tetto d’Europa: la famiglia dei Medici. La sua centralità strategica e geografica e la sua eredità culturale e linguistica hanno portato Firenze perfino a diventare capitale del Regno d’Italia pochi anni dopo la sua unificazione.

E ora, dopo aver rapidamente raccontato i popoli e la storia che si è sedimentata nel corso dei secoli, tuffiamoci alla scoperta della loro eredità.

Giorno 1

David – Donatello, Museo Nazionale del Bargello

La nostra scoperta di Firenze comincia dal Museo Nazionale del Bargello, uno tra i musei più importanti al mondo per la scultura del XV-XVI secolo. Al suo interno è possibile ammirare un cortile medievale che racchiude un’imponente scala gotica, la quale dà acceso a una delle meraviglie del museo: la sala di Michelangelo. La sala ospita quattro capolavori di Michelangelo: il Tondo Pitti, Bacco, David-Apollo e Bruto, che si dica raffiguri Lorenzo de’ Medici. In una vasta sala al primo piano è possibile ammirare le due celebri formelle del Sacrificio di Isacco realizzate da Lorenzo Ghiberti e Filippo Brunelleschi per la porta del Battistero di San Giovanni. La sala custodisce anche alcune opere di Donatello tra le quali spicca il David in bronzo a cui si ispira la statuetta dell’omonimo premio cinematografico. La statua è di piccole dimensioni ma è veramente magnetica: vale il biglietto!

Di fronte al Museo Nazionale del Bargello è situata la Badia Fiorentina. La piccola abbazia, in cui si succedono diversi stili, dal gotico al barocco, è il luogo in cui Dante Alighieri vide per la prima volta la sua amata Beatrice. La chiesa in sé non è tra le più belle, sebbene il Chiostro degli Aranci al suo interno sia una vera oasi di pace nel centro della città, però farci un salto è un ottimo modo per ripercorrere alcune delle principali tappe della vita del Sommo Poeta.

Continuando a parlare di Dante Alighieri, alle spalle della Badia Fiorentina è presente il Museo Casa di Dante. Noi non amiamo le case museo e documentandoci su internet non abbiamo trovato abbastanza ragioni per visitarla, ma vi consigliamo di passarci per poi raggiungere una delle prime chicche di questo viaggio a pochi passi dalla sua porta d’ingresso: Da’ Vinattieri, simbolo della tradizione enogastronomica fiorentina. Uno degli ultimi trippai al chiuso di Firenze, Da’ Vinattieri serve attraverso una finestrina goduriosi panini o schiacciate con trippa, lampredotto o stracotto, e mesce del buon Chianti della casa. Assaggiate le loro prelibatezze prima dell’ora di pranzo per evitare una lunga fila di turisti e gente locale affamata e, soprattutto, per scongiurare che qualche pietanza possa finire.

Dettaglio, Orsanmichele

Dopo esserci rifocillati, ci siamo diretti alla chiesa di Orsanmichele. L’imponente edificio, una volta adibito a mercato e magazzino di grano, fu convertito a chiesa successivamente all’attribuzione di eventi miracolosi alla statua della Madonna delle Grazie durante la peste del 1348. Al suo interno sono anche conservate le statue originali che adornavano le nicchie esterne. Ai piani superiori è possibile godere di una bellissima vista sia su Palazzo Vecchio che sulle Cattedrale di Santa Maria del Fiore. Se avete fatto come noi il biglietto cumulativo del Bargello l’ingresso sarà incluso, in caso contrario tenete presente che si tratta di una visita interessante, sebbene non imperdibile.

E’ il momento, adesso, di raggiungere il simbolo assoluto di Firenze: Piazza Duomo, dominata dal Duomo di Santa Maria del Fiore, dal Battistero di San Giovanni e dalla Torre di Giotto.  L’ingresso al loro interno, così come l’accesso alla Cupola di Brunelleschi, è meno affollato durante l’ora di pranzo (12.00-14.30 per intenderci). Prenotate il vostro ingresso per pranzo, così da gustarvi la visita il più possibile lontani dall’orda di turisti, immancabile a Firenze.

Facciata della Cattedrale di Santa Maria del Fiore

Come una pietra preziosa incastonata in un gioiello, la Cattedrale di Santa Maria del Fiore,con i suoi marmi bianchi, rosa e verdi che ne rivestono le pareti esterne, lascia letteralmente senza fiato. La Cattedrale, quarta chiesa più grande del mondo cristiano, ha visto succedersi alla conduzione dei lavori geni come Giotto, Andrea Pisano, Francesco Talenti, Filippo Brunelleschi. Entrate al suo interno per apprezzarne il marmo policromo del pavimento con il motivo del labirinto, la tavola Dante e i suoi mondi sempre presente sui libri di letteratura italiana a scuola e, soprattutto, il magnifico Giudizio Universale sull’immensa cupola.

Ma non fermatevi ad osservare il Giudizio Universale da terra, uscite dalla Cattedrale e cercate sul lato sinistro dell’edificio l’ingresso alla Cupola di Brunelleschi. L’ascesa nella più grande volta in muratura al mondo è un po’ faticosa, ma è un’esperienze imperdibile: avrete la possibilità di camminare sul tamburo della volta per osservare da vicino il Giudizio Universale, per poi raggiungere la sommità della Cupola in cui potrete ammirare uno dei panorami più iconici su Firenze.

Affresco sulla Cupola della Cattedrale di Santa Maria del Fiore – Vasari

Se volete vedere Firenze dall’alto, un’alternativa alla Cupola di Brunelleschi è il Campanile di Giotto da cui si può ammirare la cupola di S. Maria del Fiore oltre ad un’altra vista iconica su Firenze. Per noi, tuttavia, l’emozione di trovarci a stretto contatto con il Giudizio Universale è stata impagabile e tra le due esperienze consigliamo la salita sulla cupola.

Accedete, infine, al Battistero di San Giovanni, antico centro religioso e civile della città. Al suo interno si rimane senza parole davanti al grande mosaico che ricopre la cupola ottagonale dell’edificio. Apprezzate anche le tre meravigliose porte di accesso realizzate da Andrea Pisano e Lorenzo Ghiberti.

Vista su Ponte Vecchio e Corridoio Vasariano dal Museo degli Uffizi

Non c’è niente di meglio adesso di una passeggiata per continuare a conoscere la città. Vi consigliamo di raggiungere l’imponente Palazzo Strozzi per poi arrivare sul Lungarno e ammirare un altro simbolo fiorentino, il Ponte Vecchio. Il ponte, risalente al XIV secolo ospita scintillanti botteghe orafe e offre una romantica vista sull’Arno.

A questo punto avrete camminato abbastanza per avere un certo languorino. La prima trattoria tipica in cui abbiamo mangiato, e che vi consigliamo, è la Trattoria dell’Oriuolo, in cui abbiamo mangiato degli ottimi pici senesi con ragù d’anatra, salvia fritta e pecorino di Pienza.

Giorno 2

Palazzo Vecchio e Piazza della Signoria

Il nostro secondo giorno a Firenze è stato dedicato alla scoperta dell’area attorno alla Piazza della Signoria. La piazza, centro della vita politica dal XIV secolo, è arricchita da statue che ne raccontano la storia: una copia del David di Michelangelo che rappresenta il potere della Repubblica fiorentina in opposizione alla tirannia dei Medici; Ercole e Caco che illustra il potere fisico della famiglia; il Nettuno e la statua equestre di Cosimo I che ricordano rispettivamente le ambizioni marittime e il potere militare dei Medici. A completamento della piazza c’è la deliziosa Loggia dei Lanzi, in cui spiccano il Ratto delle Sabine  di Gianbologna e Perseo di Benvenuto Cellini.

In Piazza della Signoria, però, si rimane principalmente colpiti dall’inconfondibile e slanciato profilo del Palazzo Vecchio, residenza della famiglia Medici dal 1540. Osservandolo dal basso, si rimane travolti da questo simbolo di potere preservatosi nel tempo, sovrastato dalla Torre di Adinolfo alta 95m. Vale decisamente la pena entrare a Palazzo Vecchio per visitare l’immenso Salone del Cinquecento, le cui pareti sono state affrescate dal Vasari e raccontano i successi militari di Cosimo I. Al piano superiore è possibile attraversare alcuni ambienti medicei, dal Quartiere degli Elementi, passando per la Sala dell’Udienza, alla Sala dei Gigli, rimanendo colpiti dall’opulenza e dal prestigio che Firenze è riuscita ad acquisire nel corso dei secoli.

Salone del Cinquecento – Palazzo Vecchio

Mossi da un leggero languorino abbiamo circumnavigato il Palazzo Vecchio per raggiungere All’Antico Vinaio, che con le sue schiacciate ripiene dei salumi più prelibati della Toscana è ormai conosciuto in tutto il mondo. Raggiunta via dei Neri, però, scoraggiati dalle lunghissime file d’innanzi ai quattro punti vendita, abbiamo deciso di optare per La Fettunta – La schiacciata al civico 70. Che dire? Abbiamo assaggiato focacce così saporite e colme di prodotti d’eccellenza che al solo pensiero riprendo a salivare. Quindi, se non volete aspettare in fila optate per questa ottima alternativa, altrimenti non vi resta che armarvi di pazienza per assaggiare le focacce de All’Antico Vinaio.

Alla destra di Palazzo Vecchio vi è il Museo degli Uffizi. E’ difficile raccontare di questo raffinato edificio, ideato da Vasari su commissione di Cosimo I, che nel 2021 è stato il museo più visitato d’Italia. Si, perché si rimane senza parole dinnanzi alle opere di Cimabue, Giotto, Parmigianino, Rubens, Rembrandt; ci si illumina osservando il Tondo Doni di Michelangelo, la Madonna del Cardellino di Raffello, Annunciazione di Leonardo da Vinci; si viene rapiti dalla Venere di Urbino di Tiziano o da Il Sacrificio di Isacco, dal Bacco e dalla Medusa di Caravaggio; ci si commuove letteralmente davanti alla Nascita di Venere e alla Primavera di Botticelli. Insomma, avrete capito che una visita a Firenze non può essere considera tale senza aver speso il giusto tempo al suo interno (se volete visitarlo con calma dedicateci almeno 4 ore).

Lasciatoci alle spalle questo simbolo del capoluogo toscano, dirigiamoci verso un altro: la Basilica di Santa Croce. La Basilica di Santa Croce è celebre per le pregevoli opere di arte trecentesca e rinascimentale, dai crocifissi di Donatello e Cimabue ai cicli pittorici di Giotto. Ma a renderla ancora più unica nel suo genere sono le tombe dei numerosi artisti, scienziati, musicisti e poeti italiani, che la rendono di fatto un mausoleo: Gioacchino Rossini, Ugo Foscolo, Machiavelli Galileo Galilei, Leon Battista Alberti, Michelangelo. Nonostante davanti la facciata neogotica della basilica sia presente un’autorevole statua di Dante, le ossa del padre della lingua italiana non risiedono nella sua terra natale. Se volete rendergli onore, vi tocca andare a Ravenna!

Adesso è finalmente arrivato il momento di conoscere un’altra opera d’arte di Firenze, la bistecca alla fiorentina. E dove se non alla Trattoria Mario, ai più famosa per aver vinto il programma Quattro Ristoranti ma che in realtà è sempre stata meta frequentatissima dai local e dai turisti? Fatevi abbracciare dall’accoglienza familiare un po’ chiassosa e dal cibo gusto tradizionale che ha da offrirvi, non ve ne pentirete!

Giorno 3

L’ultimo di questi tre giorni a Firenze ci vede diretti verso le Cappelle Medicee. Non ci si abitua mai a Firenze ad ammirare le opere di artisti del calibro di Brunelleschi, Verrocchio, Donatello, Michelangelo sotto lo stesso ‘tetto’. Le Cappelle Medicee, mausoleo dei granduchi di Toscana, oltre che per la diversità delle meraviglie al loro interno, stupiscono per il fatto che molti degli ambienti, sebbene maestosi e opulenti, non furono completati per mancanza di fondi. Davanti a l’arte che prende forma non ci si può che emozionare: è il caso degli schizzi in carboncino sul muro della stanza segreta in cui Michelangelo Buonarroti si rifugiò nel 1530. La stanza è situata al di sotto della Sagrestia Nuova, capolavoro incompiuto dello stesso Michelangelo che si ispirò alla Sagrestia Vecchia di Brunelleschi, visitabile all’interno del complesso.

Cappelle Medicee

A questo punto, vi consigliamo due diverse opzioni: visitate la Galleria dell’Accademia oppure Palazzo Davanzati. A nostro modo di vedere, la Galleria dell’Accademia non regge il confronto con altri musei di Firenze, se non fosse per la possibilità di avvicinarsi all’originale del David di Michelangelo ed osservarne gli straordinari dettagli come le vene della mano e dei piedi, i muscoli tesi del collo e lo sguardo di sfida, un’ opera che da sola riempie l’intero museo. Preparatevi però al fatto che la galleria non è grande, ed una volta visto il David, le restatnti opere potrebbere lasciarvi abbastanza indifferenti. Allo stesso tempo, immergersi nel Trecento visitando la reggia dei banchieri Davanzati, con i suoi antichi graffiti con proverbi, conti delle spese, modi di dire, è un modo veramente coinvolgente per conoscere la quotidianità di una famiglia fiorentina nel IV secolo.

Per pranzo l’ideale è recarsi al Mercato Centrale, dove è possibile sia acquistare prodotti tipici toscani come finocchiona, tartufo bianco e nero, porcini, Chianti, sia degustarli nel food court.

Palazzo Pitti

La nostra scoperta di Firenze si conclude con la corte medicea di Palazzo Pitti. L’imponente ed opulento edificio ospita la quadreria barocca-illuministica della Galleria Palatina, in cui si sussegue una collezione di dipinti seconda solo a quella degli Uffizi tra cui opere di Raffaello, Tiziano, Caravaggio e altri maestri. Non mancate di visitare gli Appartamenti Reali e le stanze del Tesoro dei Granduchi. Fate, infine, un tuffo negli annessi Giardini di Boboli, ricco giardino all’italiana ricolmo di sculture, grotte, giochi d’acqua e complesse scenografie.

Ormai dovreste aver capito: per noi non c’è modo migliore di completare la giornata se non con una buona cena. La nostra cena All’antico Ristoro di’ Cambi, altra istituzione della gastronomia fiorentina, è stata molto più che ‘buona’, grazie ai piatti della tradizione (pappa al pomodoro, ribollita, lampredotto, bistecca alla fiorentina) cucinanti divinamente.

Il nostro viaggio a Firenze finisce qui. Attraversando le colline toscane di ritorno a casa, ci sentiamo fortunati per aver conosciuto la storia di Firenze, mentre un’immediata nostalgia ci avvolge. Negli occhi e nel cuore rimangono impresse le meraviglie senza tempo che abbiamo contemplato, e la consapevolezza che

«se sai dove guardare, Firenze è il paradiso.»

Cit. Inferno – Dan Brown

Extra

Se avete dell’altro tempo da spendere a Firenze, tenete in conto di visitare il Palazzo Medici Riccardi lussuosa residenza in cui vissero Cosimo e Lorenzo de’ Medici, la Cappella Brancacci con gli affreschi di Filippino Lippi e Masaccio (ricordate di prenotare online con largo anticipo o verrete cacciati proprio come è capitato a noi), il Piazzale Michelangelo per un’incantevole ed iconica vista su Firenze.

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