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Cosa non perdere in 4 giorni a Budapest

Budapest è una città dalla bellezza timida e riservata, alcuni la definiscono la “Parigi dell’Est Europa”, ma personalmente non riesco a concordare appieno con questo epiteto: Budapest è una città con un’identità propria molto forte, dove ancora è possibile sentire aleggiare silenzioso lo spettro dell’Unione Sovietica che ha profondamente segnato il volto di questa città. Una cosa ha tuttavia in comune con Parigi: un alone di romanticismo pervade la città, ma non è un romanticismo ostentato bensì va cercato nei piccoli dettagli come le luci che illuminano il Castello di Buda e il ponte delle Catene di sera o la luce del tramonto che si riflette sulla facciata del Parlamento e nelle acque del Danubio.

Se questo vi è bastato per comprare un biglietto per la capitale dell’Ungheria allora ecco quale è stato il mio personale itinerario e cosa non potrete perdervi in 4 giorni a Budapest.

GIORNO 1: PEST

Sinagoga Grande

Il nostro tour di Pest inizia dalla Sinagoga Grande di Budapest nel cuore del Quartiere Ebraico, il secondo edificio di tale culto al mondo per grandezza, dopo la sinagoga di New York.

La Sinagoga fu costruita nel 1859 e conta ben 3000 posti a sedere; fu parzialmente distrutta durante la grande guerra e ricostruita grazie a donazioni di privati negli anni ’90. L’interno è visitabile a pagamento e l’ingresso include una visita guidata disponibile anche in italiano.

 Il biglietto d’ingresso è di 20 euro a persona, ma per gusto personale non trovo che gli interni della sinagoga valgano un prezzo così alto (giusto nel caso vi sitate domandando se valga la pena investire questa cifra o risparmiarla per visitare altre attrazioni).

A questo punto imbocchiamo il mitico Viale Andrassy, dove al numero 22 si trova il Teatro dell’Opera Ungherese.

Il teatro fu costruito nell’ ’800 in stile neo-rinascimentale, prendendo come modello i teatri italiani, ma con l’aggiunta di qualche elemento Barocco. Il teatro è visitabile e all’ interno ospita affreschi e sculture dei più famosi maestri ungheresi dell’epoca.

Superato il Teatro dell’Opera vale la pena fare una rilassante passeggiata per Andrassy ut, la via più elegante di Budapest, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’ Unesco. Approfittatene per curiosare in qualche negozietto qua e là (non fate come me che ci sono andata di domenica quando era tutto chiuso!) e fermatevi a mangiare da Kantin, dove si servono piatti tipici della gastronomia Ungherese a prezzi decisamente accessibili.

Se come me scegliete di visitare Budapest in estate nelle ore più calde della giornata che seguono il pranzo potete rifugiarvi nella Casa del Terrore, a viale Andrassy 60. Non fatevi ingannare dal nome poiché si tratta di un museo e non di una casa degli orrori, sebbene gli orrori rimangano il tema cardine di questa esposizione.

Terror Hàza

La Terror Hàza ripercorre la storia delle atrocità perpetuate dai due regimi che si susseguirono in Ungheria: il regime fascista Ungherese e il regime comunista di Stalin, il tutto nella location più significativa possibile ovvero l’ex sede del KGB, la polizia segreta dell’URSS. Sono visitabili anche le celle di detenzione che sono state ricostruite al piano interrato e una mostra dedicata agli anni del dopoguerra, fino alla rivolta del 1956.

Consiglierei la visita a chi è interessato a conoscere meglio il popolo Ungherese attraverso la sua storia (ci sono eventi che non dovrebbero mai essere dimenticati o ignorati), ma evitatela se siete alla ricerca di un passatempo leggero.

Continuando fino alla fine di Viale Andrassy si arriva alla Piazza degli Eroi, la più grande piazza di Budapest, circondata per metà da un colonnato arricchito con le statue dei più illustri leader Ungheresi e con al centro il Monumento del Millenario, un pilastro alto 36 mt sul cui apice si staglia l’Arcangelo Gabriele. Secondo la legenda fu proprio Gabriele ad offrire a re Stefano la corona Ungherese in sogno.

Piazza degli Eroi

Alle spalle della piazza ci si può inoltrare al Vàrosliget, il Parco Municipale, ovvero il polmone verde di Pest. Nel parco ci sono giardini, lo zoo, il castello di Vajdahunyad e un lago situato proprio ai piedi del castello. Purtroppo il mio viaggio si è tenuto ad agosto, ma ho letto che in inverno il lago, con alle spalle l’iconico castello, si trasforma in una fiabesca pista di pattinaggio sul ghiaccio che, sono sicura, non vorreste perdervi se visitate Budapest in quel periodo.

Passeggiando per il parco ci si imbatte in una delle attrazioni più note della città: i Bagni Szechenyi. Questi bagni termali sono i più popolari tra i turisti, oltre che tra i più economici e permettono anche di ottenere un prezzo dimezzato se si decide di usufruirne solo per mezza giornata. All’ interno si può fittare tutto il necessario: costumi, asciugamani, accappatoi e infradito, ma dato che quasi sicuramente chiunque decida di andare a Budapest passerà per almeno uno dei suoi famosi bagni termali, il consiglio è di arrivare attrezzati almeno di costume e infradito.

Ad essere completamente onesta i Bagni Szechenyi non mi hanno completamente rapita: ci sono stata in estate quando rimanere ammollo nell’ acqua calda non dà lo stesso piacere che d’inverno, e i Bagni erano davvero affollatissimi di turisti oltre al fatto che l’acqua non era esattamente pulita. Il mio personale consiglio è , se come me visitate la città in estate, di virare verso le altre terme ugualmente belle, ma sicuramente meno frequentate da orde di turisti. Se invece visiterete la città in inverno credo che Szechenyi possa esprimere la sua massima bellezza proprio in questa stagione.

GIORNO 2: BUDA, il quartiere del Castello

Il secondo giorno lo abbiamo dedicato ad un primo assaggio di Buda. Abbiamo raggiunto il lato opposto del Danubio attraversando il Ponte delle Catene per arrivare alla Collina del Castello, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, che si staglia ben 170m sopra il Danubio. La collina ospita i monumenti e musei più importanti della città ed è raggiungibile o a piedi, tramite la scalinata reale (scelta astuta dei risparmiatori!), oppure tramite una funicolare del 1870 che parte da Clark Adam ter e porta nei pressi del palazzo reale.

Il Palazzo Reale fu la residenza ufficiale dei re d’Ungheria e oggi ospita la Galleria Nazionale Ungherese, il Museo di Storia di Budapest e una Biblioteca. Oggi questo imponente edificio che domina la collina è diventato uno dei luoghi più fotografati della città.

Proseguendo l’esplorazione della collina è d’obbligo una sosta alla Chiesa di Mattia Corvino: l’edificio è stato progettato per la maggior parte nel 1896 in stile neogotico ed è intitolato a Mattia Corvino che qui si sposò nel 1474. Ben poco rimane invece dell’originaria struttura medievale.

Chiesa di Mattia Corvino

Altro iconico monumento è il Bastione dei Pescatori, realizzato come piattaforma panoramica nel 1905 in stile neogotico dallo stesso architetto che progettò la Chiesa di Mattia Corvino. Il nome è stato dato in onore della corporazione dei Pescatori, che nel Medioevo era responsabile della difesa di questo tratto di mura. Il bastione è il punto panoramico per eccellenza da cui si staglia una delle viste più suggestive del Parlamento. Proprio per questo è sempre estremamente affollato, quindi se non volete perdere l’opportunità di fare qualche foto senza l’immancabile fiumana di turisti, vi converrebbe puntare la sveglia presto e fiondarvi qui di buon mattino, sono sicura che ne varrà la pena.

Bastione dei Pescatori

L’ultima tappa sulla collina del Castello è una piccola chicca che sono molto orgogliosa di aver scovato: l’Ospedale nella Roccia.

Non molto conosciuto e tantomeno molto frequentato, si trova ai piedi della collina ed è raggiungibile seguendo una serie di imprecise indicazioni. Si tratta di un vero e proprio ospedale ricavato dalle grotte che si diramano sotto la collina del castello, fu utilizzato durante l’assedio di Budapest della Seconda Guerra Mondiale e durante la Rivolta del 1856 in quanto di difficile localizzazione e protetto dai bombardamenti. Vi si può accedere con una visita guidata che vi farà immergere nella vita frenetica di un ospedale militare in tempi di guerra e all’ interno sono esposti tavoli operatori, strumenti chirurgici e reparti di degenza, oltre che un bunker antinucleare risalente alla Guerra Fredda.

Terminata la giornata non perdete l’occasione di recarvi sulla riva di Buda del Danubio: appena ai piedi della collina avrete la possibilità di catturare uno degli scatti più iconici del Parlamento e del ponte delle Catene che risplendono illuminati dalla calda luce del tramonto o illuminati dalle luci della sera.

Parlamento

GIORNO 3: PEST, Parlamento e dintorni

Iniziamo la nostra terza giornata a Budapest con la visita di una Chiesa poco conosciuta: la Chiesa Parrocchiale del Centro, l’edificio più antico di Budapest. Al suo interno si alternano molteplici stili architettonici e si possono osservare segni del suo passato da moschea.  

Si prosegue verso la Basilica di Santo Stefano, la più importante di tutta l’Ungheria.

Basilica di S. Stefano

Questa immensa cattedrale neoclassica fu costruita nel 1851 e terminata nel 1905 a causa del disastroso crollo della cupola che cedette durante un temporale a causa dell’uso di materiali errati, costringendo i costruttori a demolire tutto e ricominciare la costruzione dell’edificio.

L’interno della Basilica è riccamente decorato con mosaici e marmi policromi e ospita la reliquia più sacra di tutto il paese: la mano mummificata di Santo Stefano.

Passando per le rumorose vie del centro si raggiunge la riva del Danubio. Seguendo il lungo fiume dirigetevi verso l’edificio simbolo della città: il Parlamento di Budapest.

Lungo la strada non dimenticate di fermarvi davanti all’ installazione “Scarpe sulla Riva del Danubio”: un memoriale di una semplicità e un impatto devastanti che ricorda il massacro di alcuni cittadini ebrei compiuto dai miliziani del Partito delle Croci Frecciate durante la seconda guerra mondiale. I Croci Frecciati erano la milizia che collaborò con i nazisti nella deportazione e sterminio di migliaia di ebrei ungheresi. Dopo averli imprigionati nelle loro stesse case all’interno del ghetto di Budapest, i miliziani decisero di assassinare le proprie vittime in città trascinandoli lungo il Danubio, e uccidendoli con un colpo alla nuca; i loro cadaveri venivano poi gettati nel fiume.

Giungiamo all’ Attrazione della città per eccellenza, il monumento-cartolina che chiunque associa alla città di Budapest: il Parlamento. Questa imponente costruzione del 1902 si estende per ben 268 m lungo la riva del Danubio ed è l’edificio più grande d’Ungheria. L’architetto che la progettò si ispirò probabilmente al palazzo di Westminster a Londra e ideò il suo progetto come una commistione di stili che vanno dal neogotico al neobarocco rendendo praticamente impossibile non restarne incantati.

Vale assolutamente la pena visitare l’interno del parlamento, ascoltare la travagliata storia dell’Ungheria e lasciarsi affascinare dalla devozione che gli ungheresi ancora provano verso la corona di S. Stefano, custodita nella famosa sala della Cupola. L’unico modo per farlo è usufruire di una visita guidata (disponibile anche in italiano) che consiglio di prenotare prima della partenza direttamente dal sito del parlamento sia per evitare interminabili file sia per non rischiare di trovare tutti i biglietti esauriti (cosa non rara nei periodi di alta affluenza turistica).

Interni del Parlamento

Concludiamo la giornata con una delle attività più inflazionate: la crociera sul Danubio al tramonto. Sarò sincera, non sono mai stata attratta dalle crociere fluviali appositamente confezionate per i turisti: mi sono sempre sembrate un modo abbastanza grossolano per spillare soldi, ma dopo la crociera che ho fatto sul Danubio ho dovuto ridimensionare questo mio pregiudizio. Navigare silenziosamente sotto il Parlamento mentre il sole tramontava e le luci della città prendevano vita è stato uno dei momenti più emozionanti in assoluto del mio viaggio. A rendere il tutto decisamente indimenticabile ha contribuito sicuramente il fatto di aver scelto la crociera che includeva la cena tipica ungherese, e uno spettacolo di musiche e balli tipici. Non si tratta dell’opzione più economica, ma decisamente della più suggestiva (ci sono ovviamente opzioni per tutte le tasche).

Parlamento

GIORNO 4: Mercato centrale e la collina Gellert

Làngos

Iniziamo il nostro ultimo giorno a Budapest con una delle mie attività preferite, ovvero curiosare per i mercati. A Budapest esistono 5 mercati coperti, tutti risalenti alla fine del XIX secolo e costruiti in uno stile simile tra loro, ma il più grande e più famoso è il Központi Vásárcsarnok, il Mercato Centrale. Il mercato fu costruito nel 1897, è situato a Pest e per arrivarci si può passeggiare fino alla fine della famosa via dello shopping Vacì Utca. Ad oggi il mercato centrale accoglie locali e molti turisti, ragion per cui i prezzi sono abbastanza gonfiati se paragonati a quelli degli altri mercati coperti, frequentati quasi esclusivamente dagli abitanti del posto. Il mercato regala un’atmosfera colorata e frenetica ed offre prodotti di ogni genere come pesce, carne, verdure, formaggi e dolci. Il secondo piano accoglie negozi di souvenir e diverse bancarelle dove assaggiare prodotti della tradizione tra cui il làngos, una specie di pizza fritta servita con su panna acida, formaggio e condimenti a piacere.

Una volta finito di gironzolare tra le infinite bancarelle del Mercato Centrale, attraversiamo il Danubio lungo il Liberty bridge per dirigerci ai piedi della collina Gellért dove si trova la Chiesa nella Roccia, un piccolo tempio costruito nel 1926 all’interno di una grotta e che fu sede dell’ordine dei Paolini finché, nel 1951, i religiosi non furono arrestati dal regime comunista e la grotta sigillata.

Salendo verso la cima della collina si può raggiungere la Cittadella, costruita dagli Asburgo per difendere la città da eventuali insurrezioni da parte degli abitanti di Pest dopo la guerra d’indipendenza del 1848, tuttavia da quando fu terminata nel 1851 non ha mai dovuto realmente affrontare alcuna battaglia. Oggi l’interno non è accessibile, ma dalla cittadella si gode di uno splendido panorama sulla città contornato da pesanti armi da fuoco che sbucano dalle feritoie.

Panorama dalla Cittadella

Proseguiamo verso il Monumento alla Liberazione, alto ben 14 m e situato poco più ad est della cittadella. Il monumento rappresenta una figura femminile che solleva una palma e fu eretto nel 1947 in memoria dei soldati russi che persero la vita per liberare Budapest nel ’45.

Monumento alla Liberazione

Nei pressi della Collina Gellért si trovano anche altri 2 famosi complessi termali che costituiscono un’ottima e meno turistica alternativa ai più caotici e affollati Bagni Szechenyi. Purtroppo per mancanza di tempo non sono stati inclusi nel mio personale itinerario, ma ci tengo a segnalarli perché io per prima, con il senno di poi, mi sono amaramente pentita di non avervi dedicato un po’ di tempo:

I Bagni Gellért si trovano all’interno dell’omonimo hotel e furono costruiti in stile Art Nouveau tra il 1912 e il 1918. La sala centrale con la piscina riscaldata vanta di essere la più bella della città; da lì si aprono diverse sale e bagni laterali e in estate è anche possibile accedere ad un’area esterna.

I Bagni Rudas furono costruiti nel XVI secolo durante l’occupazione Ottomana e sono annoverati da molti tra i complessi termali più belli al mondo. Furono inaugurati nel 1550 e il loro fiore all’ occhiello è la piscina ottagonale ottomana sormontata da una cupola di ben 10 metri di diametro.

Terminiamo la giornata con una rilassante passeggiata per il principale parco della città: l’isola Margherita. Questa isola-parco aperta al pubblico dal 1908 ospita le rovine del convento di Santa Margherita, oltre a ristoranti, un teatro all’aperto e un bagno termale. Nel passeggiare per quest’oasi verde non dimenticate di curiosare nel giardino giapponese situato nella parte nord-occidentale dell’isola e godetevi almeno una performance della Fontana Musicale. Se avete piacere all’ ingresso del parco è possibile anche fittare delle biciclette.

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